Daniel Oren
25 giugno 01, 07, 10, 23, 29 luglio 03 settembre
18 agosto
Arena di Verona
di Giuseppe Verdi
Spettacolo
Opera
Libretto
Temistocle Solera
Musica
Giuseppe Verdi
Durata
3h 17min - intervalli inclusi
Per l'Opera Festival 2022, l’Arena di Verona mette in scena lo spettacolare Nabucco di Arnaud Bernard: un dramma lirico imperdibile. Scopri i dettagli!
Dramma lirico in quattro parti
Gerusalemme è assediata da Nabucco, re di Babilonia. Zaccaria, il Gran Pontefice, incoraggia il popolo ebreo rifugiato nel tempio di Salomone e lo rassicura che è ancora possibile trattare la pace: la figlia del nemico, Fenena, è stata catturata. Zaccaria la affida a Ismaele, nipote del re di Gerusalemme. Il Pontefice, in realtà, non sa che i due giovani si conoscono da tempo e si amano. Ambasciatore a Babilonia, Ismaele era stato fatto prigioniero e Fenena lo aveva salvato. Allo stesso modo ora il giovane tenta di liberare l’amata, ma viene bloccato da un manipolo di guerrieri babilonesi travestiti da ebrei e guidati da Abigaille, altra figlia di Nabucco, propensa all’inganno e al comando. Anche lei ama Ismaele, ma considera l’amore una questione politica, prima ancora che di cuore, da usare come merce di scambio. Accusa il giovane di tradimento e gli rinfaccia di avergli offerto il regno di Babilonia in cambio del suo amore. Tuttavia, è disposta a rinunciare alla vendetta se Ismaele lascerà Fenena. Lui rifiuta, non teme di morire, chiede solo pietà per il suo popolo. Intanto, fuori è la catastrofe. Altri ebrei si rifugiano nel tempio. Quando Nabucco vi fa irruzione, Zaccaria tenta l’estremo: minaccia di uccidere Fenena, ma Ismaele lo blocca e consegna la giovane al padre. Nabucco dà il via alla distruzione del tempio.
Abigaille, sola negli appartamenti reali, tiene fra le mani una pergamena sottratta a Nabucco, che attesta le sue umili origini di schiava. La sua rabbia esplode in una furia incontenibile alla notizia che Fenena, nominata Reggente dal padre, ha dato ordine di liberare tutti gli ebrei. Ormai Abigaille è decisa a tutto pur di impossessarsi del trono. Zaccaria, prigioniero degli assiri, entra in una sala della reggia seguito da un Levita che reca le Tavole della Legge e, dopo aver sollecitato Iddio a parlare attraverso il suo labbro, si ritira. Ismaele, convocato dal Gran Sacerdote per rispondere del suo tradimento, è maledetto dai Leviti, ma Anna, sorella di Zaccaria, lo difende; il giovane infatti non ha salvato la vita ad un'infedele bensì ad un'ebrea, giacché la figlia del re nemico si è nel frattempo convertita alla Legge. La situazione precipita: in un rapidissimo susseguirsi di eventi Abigaille irrompe in scena con il suo seguito e pretende da Fenena la corona, ma Nabucco, creduto morto in battaglia, giunge e richiede per sé la corona. Poi comincia a deridere il Dio Belo, che avrebbe spinto i prigionieri a tradirlo, e dopo anche il Yəhōwāh. Esige di essere adorato come l'unico Dio, minacciando di morte Zaccaria e gli ebrei se non si piegheranno al suo volere. Subito dopo il Yəhōwāh scaglia un fulmine sul suo capo, la corona cade al suolo e il re comincia a manifestare segni di follia. La corona viene prontamente raccolta da Abigaille.
Negli orti pensili della reggia di Babilonia, Abigaille si fa adulare dal popolo e riceve gli onori delle autorità del regno. Il Gran Sacerdote spiega alla regina che è arrivato il momento di farla finita con tutti gli ebrei, a partire da Fenena che ha abiurato il culto di Belo. Arriva Nabucco, in evidente stato confusionale. Abigaille ne approfitta per fargli firmare, con modi intimidatori, la condanna a morte per gli ebrei. In un momento di lucidità il re si ricorda però che anche Fenena ha scelto di essere ebrea; Abigaille gioisce perfidamente, mentre Nabucco, riacquistando la memoria, ordina alla donna di prostrarsi davanti a lui perché è figlia di schiavi. È proprio dove Abigaille lo voleva condurre: prende il foglio che attesta la sua origine servile e lo straccia, godendosi fino in fondo il suo trionfo. Fa quindi arrestare Nabucco, che la supplica di risparmiare almeno Fenena, recuperando, attraverso l’amore paterno, quella grandezza d’animo che aveva perduto nel paragonarsi a Dio. Abigaille si compiace nel vedere il padre adottivo umiliato e sconfitto. Intanto, sulle sponde dell'Eufrate, gli ebrei incatenati e costretti al lavoro pensano con nostalgia alla patria perduta. Zaccaria ancora una volta consola il suo popolo, lo esorta ad avere fede e profetizza la liberazione. Babilonia cadrà.
Nabucco si sveglia da un incubo. Si sentono grida all’esterno: la folla piange Fenena che viene condotta al patibolo. Lui non può fare nulla, è prigioniero. Si inginocchia, chiede perdono al Dio degli ebrei per la sua tracotanza e promette di convertirsi. La grazia divina gli ridona la ragione. Ritrovando lucidità e forza di reagire, chiede una spada, l'impugna. Ordina ai guerrieri rimasti fedeli di seguirlo per il riscatto dell'Assiria e la salvezza di Fenena. Negli orti pensili risuona una marcia funebre e giungono gli ebrei condannati a morte. Zaccaria conforta Fenena. Quando Nabucco irrompe sulla scena, cade la statua del dio Belo e i prigionieri vengono liberati. Nabucco li prega di erigere a suo nome un nuovo tempio sulle rovine di quello che lui ha distrutto a Gerusalemme. Abigaille, nel vedere crollare il suo piano, si è avvelenata e ora, morente, chiede perdono a Fenena e a Jeovha. A Zaccaria non resta che benedire il re redento dalla nuova fede.
25 giugno 01, 07, 10, 23, 29 luglio 03 settembre
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«Va, pensiero, sull’ali dorate» e riaccendi il fuoco del primo capolavoro di Giuseppe Verdi. Grazie allo spettacolare allestimento di Arnaud Bernard (ispirato ai moti del Risorgimento italiano), Nabucco si impadronirà del palco areniano dal 25 giugno al 3 settembre 2022, dispiegando tutta la propria potenza epica e musicale per 8 recite. Avete mai sognato di assistere a un kolossal in costume dal vivo? Ora potete farlo.
Direttore Daniel Oren (25/6 – 1, 7, 10, 23, 29/7 – 3/9), Alvise Casellati (18/8)
Regia e Costumi Arnaud Bernard
Scene Alessandro Camera
Orchestra, Coro e Tecnici della Fondazione Arena di Verona
Maestro del Coro Ulisse Trabacchin
«Près des remparts de Séville» e nel cuore di Verona, ritorna (dal 23 giugno al 6 settembre) la storica Carmen di Franco Zeffirelli con costumi di Anna Anni e coreografia di El Camborio. Cinque recite per lasciarsi rapire dal fascino di una Siviglia mozzafiato e di Carmen, la zingara ribelle che, sopra tutto, insegue la libertà.
Scopri«Largo al factotum della città» e alla più celebre opera buffa di Gioachino Rossini: Il Barbiere di Siviglia, dedicata allo scaltro Figaro, al Conte d’Almaviva, alla vispa Rosina e al burbero Don Bartolo. Dal 24 giugno al 22 luglio, quattro serate di divertimento assicurato grazie al pirotecnico e floreale allestimento di Hugo de Ana.
Scopri«Sì, vendetta, tremenda vendetta!» Prima opera della cosiddetta “trilogia popolare” di Giuseppe Verdi, Rigoletto sarà in Arena dal 1° luglio al 4 agosto: quattro date per (ri)scoprire un capolavoro assoluto del melodramma italiano, caratterizzato da arie come «Caro nome», «Cortigiani, vil razza dannata» e «La donna è mobile».
Scopri«Libiamo, libiamo ne’ lieti calici» in onore de La Traviata di Giuseppe Verdi, l’opera lirica più rappresentata al mondo, che per sei serate (dall’8 luglio al 9 settembre) ammalierà l’Arena grazie alla sontuosa produzione ottocentesca ideata da Franco Zeffirelli con costumi di Maurizio Millenotti e coreografie di Giuseppe Picone.
Scopri«Va, pensiero, sull’ali dorate» e riaccendi il fuoco del primo capolavoro di Giuseppe Verdi, che torna in Arena per quattro date (dal 15 luglio al 17 agosto) nell’allestimento creato nel 1991 da Gianfranco de Bosio con la rigorosa scenografia immaginata da Rinaldo Olivieri e dominata da un’imponente Torre di Babele.
ScopriCreato nel 2008 allo scopo di portare la danza classica in luoghi inediti, il Gala Roberto Bolle & Friends è approdato in Arena nel 2012 e, da allora, rimane un appuntamento regolare e amatissimo per ammirare le maggiori star del balletto internazionale, chiamate a esibirsi insieme al maestro di cerimonie Roberto Bolle.
ScopriAll’attuale galassia delle superstar liriche areniane sinora mancava un solo nome: il tenore Juan Diego Flórez, massimo interprete contemporaneo del repertorio rossiniano e belcantistico. Il 23 luglio l’artista peruviano calcherà finalmente il palco dell’anfiteatro come protagonista assoluto di un imperdibile Gala in forma scenica.
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