Teatro Filarmonico

La Voix humaine | The Telephone

Francis Poulenc | Gian Carlo Menotti

Spettacolo
Opera

Libretto

Musica

Durata

Per l’ultimo appuntamento con la lirica, il telefono è il filo conduttore che unisce le due opere.

LA VOIX HUMAINE (LA VOCE UMANA)

Una camera da letto in disordine. La protagonista giace a terra, riversa sul pavimento, con addosso una camicia da notte. Sembra la scena di un delitto appena consumato, ma poco dopo la donna si alza di scatto per dirigersi verso la porta. Dà uno sguardo al telefono, prende un cappotto e, mentre sta per uscire, il telefono squilla. Agitata, si precipita a rispondere e dà inizio a una conversazione di cui si sentono solo le sue parole.

L’interlocutore è l’amante che l’ha lasciata da alcuni giorni. Lei inizia un resoconto immaginario: racconta di aver trascorso la giornata con una amica e di indossare ancora gli abiti da passeggio; si lamenta della forte emicrania che la notte precedente l’ha costretta a prendere un sonnifero. Ma la conversazione si fa presto tesa per le risposte che arrivano dall’ex amante. A disturbare il colloquio contribuiscono le interferenze alla linea telefonica. La donna continua a fingersi calma e sicura di sé, arriva ad ammettere che la fine del rapporto è colpa sua. L’uomo passa tuttavia al contrattacco, le rinfaccia ripicche e incomprensioni e la informa di aver fissato la data del suo matrimonio per l’indomani, pretendendo l’immediata restituzione delle lettere che si sono scambiati in cinque anni di relazione.

Dopo altre interferenze e interruzioni, la conversazione prende una piega diversa: cadono finzioni e ipocrisie. La donna ora confessa di aver mentito per tutta la telefonata: non è vero che ha pranzato con l’amica e che è appena rientrata; in realtà, non si è mai mossa dal letto in attesa che lui la chiamasse. Soprattutto, gli rivela tra le lacrime di aver preso una dose massiccia di sonniferi per suicidarsi e che solo l’intervento dell’amica accorsa a notte fonda con un medico l’ha salvata. In un crescendo di implorazioni sempre più disperate, cerca di coinvolgere l’uomo emotivamente. 

Ancora un’interruzione, poi la donna rievoca con nostalgia i giorni felici del loro amore, constatando la desolante separazione cui li costringe il telefono. Dopo ulteriori tentativi e suppliche, un’ennesima caduta della linea coincide con la presa di coscienza che tutto è davvero finito e il legame si è definitivamente spezzato. La telefonata si avvia alla conclusione. La donna si arrotola il filo del telefono attorno al collo, quasi per sentirsi abbracciata dalla voce dell’uomo. Non ha ancora il coraggio di riagganciare. Quando lui la informa che andrà in luna di miele a Marsiglia, lei gli chiede solo di non alloggiare nello stesso hotel dove erano soliti andare. Poi si sdraia sul letto e stringe il telefono fra le braccia, ripetendo più volte “ti amo” in una sorta di rantolo doloroso.

 

THE TELEPHONE (IL TELEFONO)

Nell’appartamento di Lucy, arriva Ben. Il giovane dà un regalo alla ragazza, dicendole che fra un’ora deve prendere il treno e di avere una cosa molto importante da dirle. Squilla però il telefono e Lucy si mette a chiacchierare del più e del meno con l’amica Margaret. Finita la conversazione, Ben cerca di riprendere il discorso, ma l’apparecchio suona ancora: è qualcuno che ha sbagliato numero. Il giovane inizia a innervosirsi temendo di perdere il treno e Lucy, per tutta risposta, alza la cornetta per sapere l’ora esatta. Ben riprova a parlare, fa appena in tempo a dire che lei gli è sempre piaciuta, quando viene interrotto da un’altra chiamata. Questa volta si tratta di George, un amico di Lucy: è arrabbiatissimo e accusa la ragazza di aver fatto pettegolezzi nei suoi confronti. Lucy scoppia a piangere, Ben cerca di consolarla, ma allo stesso tempo viene preso dall’impulso di tagliare il cavo del telefono. La ragazza lo ferma in tempo, ma all’ennesima richiesta di attenzione risponde di dovere chiamare Pamela per riferirle del litigio con George. Mentre Lucy si sfoga con l’amica, Ben, ormai sconsolato e preoccupato del ritardo, se ne va. Prima di prendere il treno, tuttavia, fa un ultimo tentativo: chiama Lucy da una cabina telefonica e questa volta, finalmente, riesce a parlarle e a farle una proposta di matrimonio. La giovane accetta entusiasta e, alla fine della telefonata, raccomanda a Ben di trascrivere con cura il suo numero per non dimenticarlo.

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La Voix Humaine 

Elle Lavinia Bini

 

The Telephone 

Lucy Daniela Cappiello

Ben Francesco Verna

Per l’ultimo appuntamento con la lirica viene proposto un dittico pressoché coevo: la pièce lirica La Voix humaine (1958) di Francis Poulenc sull’omonimo testo di Jean Cocteau insieme a The telephone (1947) di Gian Carlo Menotti. Il telefono è il filo conduttore di entrambe le vicende: se per Poulenc racconta un legame che si è già tragicamente rotto e che fa progressivamente emergere la vera catastrofe della protagonista, vittima di un crudele meccanismo autodistruttivo, per Menotti è un dialogo tra i protagonisti e innamorati Ben e Lucy, che culmina in una proposta di matrimonio.

Il nuovo allestimento di Fondazione Arena, in scena dal 28 novembre con la direzione d’orchestra di Francesco Lanzillotta, sarà firmato dalla regista Federica Zagatti Wolf-Ferrari, mentre le luci saranno realizzate da Paolo Mazzon.

Repliche: 30 novembre – 2, 5 dicembre.

 

Direttore d'orchestra Francesco Lanzillotta

 

Regia Federica Zagatti Wolf-Ferrari

Scene Maria Spiazzi

Costumi Lorena Marin

Luci Paolo Mazzon

 

ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE ARENA DI VERONA

Direttore allestimenti scenici Michele Olcese

Nuovo allestimento della Fondazione Arena di Verona

 

 

 

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