Nomisma calcola l'impatto economico, sociale e turistico dell'Arena di Verona

Ogni euro investito in Arena corrisponde a 6,3 euro per l'economia italiana

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Fondazione Arena genera 2 miliardi di euro di indotto e 206 milioni di imposte versate a stato, regioni e comuni

Gasdia e Trespidi: “Abbiamo dimostrato che è possibile invertire il paradigma assistenziale”. “L’unicità di Fondazione Arena sia riconosciuta con lo statuto speciale” hanno affermato Fontana e Salvemini. Monti: "I numeri facciano riflettere sull'impatto della cultura anche in vista della manovra di bilancio"

Fondazione Arena di Verona, con l’Opera Festival, genera per l’economia italiana 2 miliardi di euro di indotto, quasi 6 mila posti di lavoro e 206 milioni di euro di imposte. Un effetto moltiplicatore che si riversa sull’intero Paese: ogni euro investito in Arena corrisponde, infatti, a 6,3 euro restituiti al Paese.

 

Sono solo alcuni dei dati emersi dallo studio Nomisma che ha quantificato l'impatto economico, occupazionale e fiscale dell’Opera Festival e delle attività di Fondazione Arena, analizzandone anche il posizionamento all’interno del panorama lirico-sinfonico italiano.

 

La ricerca è stata presentata questa mattina a Milano, nella Tower Hall di UniCredit, dagli stessi ricercatori Nomisma che hanno condotto l’indagine: Barbara Da Rin, Emanuele Di Faustino e Riccardo Vecchi Lari. Ad analizzare i dati: Carlo Fontana Presidente Impresa Cultura Italia Confcommercio- giá Sovrintendente Teatro alla Scala 1990-2005, Severino Salvemini Professore emerito di Organizzazione aziendale dell'Università Bocconi di Milano, Luciano Monti Docente di Politiche dell’Unione Europea alla LUISS Guido Carli di Roma. Concordi sul prossimo obiettivo da raggiungere: “L’unicità di Fondazione Arena deve essere riconosciuta attraverso lo statuto speciale” hanno detto Fontana e Salvemini. Per Monti: "I numeri facciano riflettere sull'impatto della cultura anche in vista della manovra di bilancio".

 

Presenti il Sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi, il Sovrintendente di Fondazione Arena Cecilia Gasdia, con il Vicedirettore artistico Stefano Trespidi, il Presidente Nomisma Paolo De Castro, per UniCredit Francesco Mario Iannella, Head of Regione North East, e Stefano Gallo, Head of Territorial Development, e il Presidente di Fondazione Cariverona Bruno Giordano. A moderare l’evento la giornalista Sarah Varetto.

 

L'indagine mette in luce l’unicità di Fondazione Arena rispetto al panorama lirico-sinfonico italiano: il 71% del valore della produzione è dato da biglietteria, sponsorizzazioni e contributi privati. Solo il 29% deriva da contributi pubblici, a differenza delle altre Fondazioni a statuto ordinario che hanno una situazione praticamente inversa, con una media del 25% di risorse proprie e un 75% di contributi pubblici.

 

Si stima che i 404.715 spettatori dell’Arena Opera Festival nella stagione lirica 2025 abbiano generato una spesa per vitto, alloggio, shopping, attività ricreative e culturali, trasporti pari a ben 315 milioni di euro. Il valore della produzione generato in Italia dall’Arena Opera Festival grazie alle spese sostenute dagli spettatori della stagione lirica 2025 è stato quindi pari a complessivi 1.976 milioni di euro (impatto diretto, indiretto e indotto). Circa il 60% resta sul territorio della provincia - ben 1 miliardo e 127 milioni di euro. Il 20% - pari a 392 milioni di euro - si concentra in altre province Venete e un ulteriore 22% - pari a 447 milioni di euro - viene prodotto in altri territori italiani. L’effetto erariale indotto dalla spesa turistica degli spettatori ammonta a complessivi 206 milioni di euro circa: di questi l'87% (pari a 179 milioni di euro) viene incassato dallo Stato, il 9% dalle Regioni (18 milioni di euro) e il restante 4% dai Comuni (circa 9 milioni di euro). Si stima che circa 4 milioni di euro (pari all’1,9% del totale) vengano incassati dal Comune di Verona tra tassa di soggiorno e imposte dirette e indirette, e che 14,1 milioni di euro (pari al 7% del totale) vadano nelle casse della Regione Veneto.

 

La ricerca sarà presentata anche a Verona, martedì 18 novembre, alle ore 17.45, al Teatro Filarmonico, durante l’evento ‘La cultura come valore’ organizzato con il Gruppo Athesis. L’appuntamento, aperto a tutta la cittadinanza e ad ingresso libero, vedrà i principali stakeholder del territorio confrontarsi sui risultati dello studio per definire ruolo, sfide e responsabilità della cultura come motore dell’economia.

 

Gianmarco Mazzi, Sottosegretario di Stato alla cultura: "Nel 2022 quando sono stato nominato Sottosegretario di Stato alla cultura mi ero prefissato due obiettivi per l'opera italiana: il rinnovo del contratto collettivo nazionale, fermo da vent'anni, e il raggiungimento del riconoscimento UNESCO del Canto lirico. In pochi anni siamo riusciti a raggiungere entrambi i traguardi. L'arte del canto lirico è stata celebrata con una grande festa in Arena che sarebbe bello ripetere nel 2026. Questo perché l'Arena è il simbolo dell'opera lirica nel mondo e Fondazione Arena è una impresa culturale che, partendo dai numeri, genera risultati di cui beneficia tutto il Paese. Tutto questo mettendo a frutto le risorse pubbliche, senza considerarle una forma di assistenzialismo ma un vero e proprio investimento che fa da innesco alle risorse private".

 

Cecilia Gasdia, Sovrintendente di Fondazione Arena: “Oltre cento anni di storia hanno creato un fenomeno straordinario e un immenso valore di competenze. Fondazione Arena è l’unica istituzione lirico-sinfonica italiana che ha avuto origine da un Festival. E dall’iniziativa privata di uno dei più grandi tenori della storia: Giovanni Zenatello che nella sua città e nell’Arena investì quasi tutte le sue fortune. Attraverso il lavoro di questi anni abbiamo cercato di dar vita ad una impresa. I risultati presentati oggi dimostrano che investire in cultura genera ricchezza per l’intero Paese”.

 

Alessia Rotta, Assessora del Comune di Verona: "Che l’Arena sia simbolo di Verona è scritto nella sua pietra. A renderla viva oggi, a far sì che sia veicolo identitario della città è la Fondazione Arena. Questa ricerca rigorosa certifica l'importanza di quello che è un vero e proprio motore economico oltre che artistico, capace di creare un indotto di cui beneficia tutta la comunità dato che, come attesta l'indagine, il 60 per cento del valore resta nel veronese. Questo studio di Nomisma testimonia la forza e la potenza della nostra istituzione culturale e l'importanza del sostegno pubblico e privato".

 

Stefano Trespidi, Vicedirettore artistico di Fondazione Arena di Verona: “Fondazione Arena è una macchina straordinaria dal punto di vista artistico e culturale, faro e baluardo del “made in Italy” nel mondo. Questa consapevolezza ci ha portati a trovare il modo di rappresentarne il valore in maniera scientifica. È il momento di operare un cambiamento di approccio radicale nel rapporto con tutti gli stakeholder. È il momento di rovesciare radicalmente il paradigma che regola normalmente il rapporto tra gli operatori culturali e le istituzioni, i sostenitori privati ed i fornitori. Un paradigma da sempre improntato al concetto di assistenza. Forti della consapevolezza del ruolo che svolgiamo e dei risultati oggi possiamo dire: sosteneteci perché generiamo lavoro, ricchezza e valori”.

 

Francesco Iannella, Regional Manager Nord Est di UniCredit: “Siamo orgogliosi di aver ospitato nella nostra sede milanese l’evento di Fondazione Arena a suggello di una partnership più che trentennale che si basa su valori, progetti e obiettivi comuni. UniCredit considera la cultura una leva di sviluppo sociale ed economico, in linea con la missione di Empowering Communities to Progress. La collaborazione con Fondazione Arena di Verona è vista come un’unione tra due istituzioni con vocazione internazionale, per valorizzare il patrimonio artistico italiano e renderlo accessibile a un pubblico sempre più ampio”.

 

 

STUDIO NOMISMA

 

CAMPIONE D’INDAGINE E METODOLOGIA

A maggio 2025 è stata condotta un’indagine sulla popolazione italiana che ha coinvolto 1.200 individui tra 18 e 65 anni di età. Tra giugno e luglio 2025 è stata attivata una survey su un campione rappresentativo di spettatori (stranieri e italiani) dell’Arena Opera Festival. Oltre alla survey sulla popolazione e sugli spettatori, Nomisma ha avviato tra giugno e luglio 2025 anche una fase di ascolto con le imprese del territorio di Verona operanti nel settore dell’hospitality (strutture ricettive e pubblici esercizi) e del commercio. Per poter quantificare l’impatto economico e occupazione è stata stimata la spesa turistica legata agli spettatori della stagione 2025 mediante l’analisi di dati derivanti da fonti statistiche pubbliche nazionali, associazioni di categoria e l’analisi quali-quantitativa condotta da Nomisma su un campione rappresentativo di spettatori. Una volta ricostruiti i numeri chiave del settore e del mercato è stato possibile procedere con la valutazione dell’impatto economico dell’Arena Opera Festival per la stagione 2025, sviluppata in collaborazione con ELL - Economics Living Lab, società spin-off dell’Università di Verona, ricorrendo alle matrici di contabilità sociale (SAM).

 

ATTRATTIVITÀ DELLA CITTÀ E IMPORTANZA DELLA FONDAZIONE

 

L’Arena Opera Festival: un’eccellenza culturale e internazionale

L’Arena Opera Festival rappresenta una delle massime espressioni della cultura musicale italiana ed è riconosciuto come il festival lirico all’aperto più importante al mondo. Nel 2025 ha coinvolto oltre 404.000 spettatori in 48 spettacoli, generando un incasso complessivo superiore a 35 milioni di euro. Di questi, il 61% proviene dall’estero, a testimonianza della forte vocazione internazionale del Festival. Rispetto al totale degli spettatori di lirica in Italia, l’Arena Opera Festival ne intercetta il 20%.

 

L’importanza del Festival si riflette anche a livello nazionale: sei dei primi dieci titoli per numero di spettatori e sette dei primi dieci per incassi in Italia appartengono alla stagione areniana. Questa rilevanza culturale e artistica si traduce in un impatto significativo sulla città: il 61% della popolazione italiana e il 60% di quella veronese considera l’Arena Opera Festival uno degli eventi principali per la promozione di Verona, contribuendo ad accrescerne visibilità turistica, economica e culturale. La percezione positiva è ancora più marcata tra gli imprenditori (67%) e gli spettatori (80%), che riconoscono nel Festival un elemento distintivo dell’identità veronese.

 

Il Festival è ritenuto elemento identitario dall’89% della popolazione e da un’analoga quota di imprese. Svolge un ruolo rilevante sul piano educativo e culturale, favorendo la formazione musicale e la diffusione della cultura, un effetto riconosciuto dall’87% della popolazione e dal 76% delle imprese. E contribuisce ad accrescere il senso di appartenenza alla città e la coesione sociale per il 78% dei cittadini, e a migliorare la qualità della vita urbana per il 67% della popolazione. Nel complesso, l’Arena Opera Festival emerge come un bene collettivo e un motore di sviluppo culturale e civico, capace di generare valore non solo economico ma anche identitario per l’intera comunità veronese.

 

BENCHMARK DELLE RISORSE E DEI CONTRIBUTI: IL MODELLO FAV 

 

Autonomia economica e capacità di generare risorse proprie

La Fondazione Arena di Verona si distingue dalla media delle Fondazioni a statuto ordinario per la capacità di generare risorse proprie, sia rispetto alle 11 Fondazioni Lirico Sinfoniche a Statuto Ordinario, sia a quelle a Statuto Speciale, attraverso sponsorizzazioni e ricavi da biglietteria. Nel 2024, infatti, il 56% del valore della produzione della Fondazione Arena di Verona (FAV) proviene da ricavi di vendita, una quota nettamente superiore rispetto alla media delle altre Fondazioni: 35% per le Fondazioni a Statuto Speciale, 19% per quelle a Statuto Ordinario e 18% per le fondazioni presenti nelle città vicine come Bologna, Firenze e Venezia.

 

Analizzando la capacità di generare valore attraverso risorse proprie e fonti pubbliche, l'incidenza dei contributi pubblici per la Fondazione Arena Verona ammonta al 29%, una quota ben inferiore sia al 38% delle Fondazioni a Statuto Speciale, sia in particolare agli altri due benchmark rappresentati dalle 11 Fondazioni a Statuto Ordinario e da quelle geograficamente prossime a Verona, entrambe oltre il 75% della raccolta complessiva.

 

Ne consegue che la Fondazione Arena di Verona si distingue positivamente per la capacità di generare valore non solo culturale e sociale, ma anche economico, grazie a risorse proprie quali i ricavi da biglietteria, le sponsorizzazioni e i contributi privati. L’ammontare di queste risorse, superiore al 71% della raccolta complessiva, risulta quasi triplo rispetto alla media delle Fondazioni Lirico-Sinfoniche italiane.

 

Sostegno pubblico e mecenatismo privato

Il contributo pubblico rappresenta per la Fondazione Arena di Verona un importante strumento di finanziamento, sebbene con un’incidenza inferiore sulla capacità complessiva di generare valore rispetto alle altre Fondazioni benchmark analizzate. In particolare, oltre all’importante dotazione prevista dallo Stato nell’ambito del FNSV, si segnala il contributo del Comune di Verona, che, oltre alla quota versata in conto esercizio, sostiene le attività di Fondazione Arena di Verona mettendo a disposizione a titolo gratuito uffici e biglietterie, spazi adibiti a magazzini e gli stessi teatri (ex art. 23 L. 800/67). Dall’analisi emerge, inoltre, come nella classifica dei contributi regionali alle Fondazioni Lirico Sinfoniche, il Veneto occupi l’ultima posizione, con 680.000 euro versati a FAV nel 2024 (1,1% del valore della produzione), mentre regioni come Sicilia e Sardegna hanno destinato oltre 8 milioni di euro alle rispettive Fondazioni nello stesso anno.

 

Sul fronte della contribuzione privata, Fondazione Arena di Verona ha concluso nel 2024 l’undicesimo anno di raccolta fondi tramite Art Bonus, raggiungendo quasi 29 milioni di euro nel periodo. Tra le iniziative principali figura “67 colonne per l’Arena di Verona”, fondata nel 2021 insieme a Gianluca Rana, CEO Pastificio Rana, e Sandro Veronesi, Fondatore e Presidente Oniverse, che ha raccolto in 5 anni oltre 9 milioni di euro, confermando il ruolo cruciale del mecenatismo privato nel sostenere le attività della Fondazione.

 

ANALISI DI IMPATTO ECONOMICO E OCCUPAZIONALE

L’impatto economico ed occupazionale

Si stima che i 404.715 spettatori dell’Arena Opera Festival nella stagione lirica 2025 abbiano generato una spesa per vitto, alloggio, shopping, attività ricreative e culturali, trasporti pari a ben 315 milioni di euro.

 

Il valore della produzione generato in Italia dall’Arena Opera Festival grazie alle spese sostenute dagli spettatori della stagione lirica 2025 è stato pari a complessivi 1.976 milioni di euro (impatto diretto, indiretto e indotto).

 

Di questi, 519 milioni di euro sono riconducibili all’effetto diretto, ovvero la produzione destinata a soddisfare la spesa turistica degli spettatori dell’Arena Opera Festival, ossia le spese collegate a vitto, alloggio, shopping, attività ricreative e culturali, trasporti. L’effetto indiretto, cioè l’effetto prodotto da fornitori e sub-fornitori delle imprese attive nel settore turistico (alloggio e ristorazione, commercio al dettaglio, attività creative, artistiche e d’intrattenimento, trasporti) è pari a 324 milioni di euro. Si tratta, ad esempio, di forniture di generi alimentari e altri beni, di utenze e affitti, di servizi per le imprese (es. logistica e trasporti, consulenze). L’effetto indotto, ossia riconducibile alla re-immissione dei redditi da lavoro e capitale nel sistema economico e al re-investimento delle entrate fiscali in forma di spesa pubblica, risulta pari a ben 1.132 milioni di euro.

 

Considerando il complesso dei tre effetti, il moltiplicatore finale si attesta a 6,3: ciò significa che ogni euro speso dagli spettatori dell’Arena Opera Festival genera, in termini diretti, indiretti e indotti, 6,3 euro di valore della produzione per l’economia nazionale.

 

Anche in termini occupazionali l’effetto è rilevante: sono 5.635 gli occupati a tempo pieno attivati in Italia grazie alla spesa degli spettatori dell’Arena Opera Festival.

 

L’impatto a livello territoriale

Circa il 60% del valore prodotto resta sul territorio della provincia, a conferma del forte legame dell’Arena Opera Festival con le realtà produttive scaligere; nello specifico, dei 1.976 milioni di euro di valore della produzione generato si stima che 651 milioni di euro (pari al 33% del totale) vengano creati all’interno dei confini del comune di Verona, mentre i restanti 486 milioni (ossia il 25%) vengano prodotti negli altri territori della provincia. Infine, un’ulteriore 20% di valore della produzione - pari a 392 milioni di euro - si concentra in altre province Venete mentre un ulteriore 22% - pari a 447 milioni di euro - viene prodotto in altri territori italiani.

 

I settori economici attivati dall’Arena Opera Festival

Attraverso le proprie attività e le spese degli spettatori che partecipano ai suoi eventi, l’Arena Opera Festival attiva molteplici settori economici.

 

In termini complessivi (ossia considerando gli impatti diretti, indiretti e indotti), i comparti che beneficiano maggiormente della presenza dell’Arena Opera Festival, e quindi delle spese sostenute dagli spettatori in occasione dei suoi eventi, sono innanzitutto il commercio al dettaglio e all’ingrosso - che intercetta il 15,3% del valore della produzione creato - l’alloggio e ristorazione - con un peso del 15,1% - e i servizi alla persona (come sanità, istituzione, attività culturali e di intrattenimento) con un’incidenza del 14%. Altri settori attivati, in termini diretti, indiretti e indotti, dalla spesa sostenuta dagli spettatori della stagione lirica 2025 sono i trasporti e il magazzinaggio (9,2%), le attività immobiliari e l’agroalimentare (entrambi con un peso dell’8,7%).

 

Relativamente al settore immobiliare si tratta principalmente di un effetto indotto legato alla spesa delle famiglie percettrici di reddito in compravendite o affitti di abitazioni, mentre con riferimento all’agroalimentare parliamo sia di effetto indotto (consumi delle famiglie) che indiretto, ossia legato alle forniture e sub-forniture delle imprese della settore dell’hospitality.

 

Il punto di vista della comunità

Anche cittadini e imprese del territorio riconoscono il contributo dell’Arena Opera Festival all’economia cittadina: a conferma di ciò, secondo il sistema di indagini condotto da Nomisma, per ben l’83% delle imprese e per l’88% della popolazione gli spettacoli organizzati nell’ambito dell’Arena Opera Festival contribuiscono a rendere più attrattiva la città di Verona. Al tempo stesso, tale realtà genera anche occupazione e crea ricchezza in diversi settori sul territorio di Verona: a pensarla così sono la quasi totalità di imprese (89%) e popolazione (88%).

 

Ad ulteriore conferma della sua importanza per il territorio, se non ci fosse più l’Arena Opera Festival gli effetti (negativi) sarebbero rilevanti sia secondo la popolazione che secondo le imprese. Gli impatti maggiori si avrebbero in termini di riduzione della visibilità internazionale di Verona, significativa perdita economica per il settore turistico, calo del numero di visitatori e turisti in città ed effetti negativi sul settore culturale e artistico locali unitamente ad un cambiamento nell’identità culturale della città.

 

IMPATTO FISCALE DI FAV E ARENA OPERA FESTIVAL

Le attività culturali promosse dalla Fondazione Arena, grazie in primis all’Arena Opera Festival, generano un consistente indotto erariale, che viene distribuito allo Stato e agli enti territoriali sia locali (Regione Veneto e Comune di Verona) che di altre aree del Paese. Per valutare la magnitudo di questo effetto, sono state prese in considerazione due dimensioni di analisi: contributi ed imposte versati dalla Fondazione Arena di Verona; altre imposte riconducibili all’indotto di Arena Opera Festival.

 

Tributi e contributi collegati direttamente alle attività di Fondazione Arena di Verona

Fondazione Arena presenta nel 2024 una contribuzione da bilancio per imposte dirette e indirette di oltre un milione di euro. L’effetto si amplifica notevolmente considerando anche l’IVA che grava sulle forniture di FAV, prossima a 4,5 milioni di euro, oltre alle imposte che Fondazione Arena versa per conto dei suoi lavoratori, dipendenti e autonomi, che rappresentano ulteriori 5 milioni di euro circa. Questi consistenti valori erariali sono di fatto collegati alle attività di FAV e dei suoi lavoratori, con versamenti o debiti erariali che non esisterebbero se non ci fosse la Fondazione Arena. Nondimeno, i rapporti di lavoro in essere per FAV generano anche un importante montante contributivo, con quote INPS e premi Inail superiori ad 8 milioni di euro annui.

 

Le presenze turistiche degli spettatori e l’effetto sull’imposta di soggiorno

Se l’Arena di Verona è il principale attrattore turistico e culturale della città, l’Arena Opera Festival è in grado di aumentare ulteriormente la capacità attrattiva di Verona nei mesi estivi. Ciò si traduce in consumi per beni e servizi, che generano diverse dinamiche in materia erariale, tra le quali è primario l’effetto legato alle presenze turistiche degli spettatori. L’accesso degli spettatori a strutture alberghiere contribuisce alla raccolta di circa 1,2 milioni di euro, ossia oltre il 15% della raccolta annuale della tassa di soggiorno della sola Verona, con la quota che si stima superi il 40% nei soli mesi estivi.

 

L’impatto erariale indiretto e indotto riconducibile ad Arena Opera Festival

Oltre alle tasse e imposte versate direttamente dalla Fondazione Arena di Verona per la gestione ordinaria, nonché al contributo alla tassa di soggiorno, la spesa turistica degli spettatori dell'Arena Opera Festival concorre alla generazione di produzione e consumi in molteplici settori economici, e quindi alla raccolta di ulteriori tributi presso cittadini e imprese.

 

Nello specifico, l’effetto erariale indotto dalla spesa turistica degli spettatori ammonta a complessivi 206 milioni euro circa: di questi l'87% (pari a 179 milioni di euro) viene incassato dallo Stato, il 9% dalle Regioni (18 milioni di euro) e il restante 4% dai Comuni (circa 9 milioni di euro). Si stima che circa 4 milioni di euro (pari all’1,9% del totale) vengano incassati dal Comune di Verona tra tassa di soggiorno e imposte dirette e indirette, e che 14,1 milioni di euro (pari al 7% del totale) vadano nelle casse della Regione Veneto.

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