
I risultati del 102° Arena di Verona Opera Festival: con 35 milioni di euro è incasso record
Oltre 404 mila spettatori, con il 61% di pubblico straniero, presenze da tutte le 110 province italiane e una risonanza mediatica e digitale senza precedenti: 70 milioni di contatti social, 5 milioni di utenti su TikTok, più di 2 milioni di visitatori su arena.it. Numeri che saranno al centro della presentazione dell’indagine Nomisma sull’impatto economico, sociale e turistico del Festival, il 10 novembre.
Il 102° Arena di Verona Opera Festival chiude, dopo tre mesi e 52 serate di spettacolo dal vivo, registrando il miglior incasso della storia areniana per un totale di 35 milioni 619 mila euro, 2 milioni in più dello scorso anno. Gli spettatori dell’estate 2025 sono stati 404.715, dei quali il 61% stranieri (nel 2024 si era raggiunta quota 57%). Crescono dunque le presenze dall’estero, con provenienze da 130 Paesi diversi, tra cui, per la prima volta, Ghana e Zimbabwe. La Germania resta sul podio con un +4% rispetto all’anno scorso, registrando 82 mila presenze, in aumento gli spettatori da Regno Unito (+2%), Stati Uniti, Francia e Corea. Il pubblico italiano, ben 146 mila spettatori, è giunto a Verona da tutte e 110 le province dello Stivale, nessuna esclusa.
Numerosi i sold-out registrati durante la Stagione 2025. Ben 18 serate da tutto esaurito, tra cui le prime 9 date del Festival e le ultime 4 recite di settembre. A Verona, durante l’estate, si concentra il 22 per cento degli spettatori annuali della lirica in Italia. A ribadirlo l’ultimo rapporto SIAE: l’Arena Opera Festival occupa quasi tutta la top ten delle classifiche nazionali delle 10 opere che primeggiano per spesa al botteghino e spettatori. Numeri che attestano il valore culturale, artistico, economico e sociale del più grande palcoscenico d’opera all’aperto, simbolo nel mondo del Canto lirico in Italia, patrimonio dell’umanità.
STUDIO NOMISMA. Dopo più di vent’anni dall’ultima indagine, l’Arena e la sua 102a stagione sono stati oggetto di studio per la società Nomisma che, durante tutta l’estate, ha misurato l’impatto economico, sociale e turistico a livello locale, regionale e nazionale dell’Opera Festival. I risultati verranno presentati il prossimo 10 novembre, a Milano, alla UniCredit Tower Hall. E saranno oggetto di un approfondimento a Verona durante l’autunno.
STAR E DEBUTTI. Una stagione che rimarrà nella storia per la nuova produzione di Nabucco, una vera e propria sfida tecnica per le maestranze areniane, con oltre 400 artisti impegnati sul palcoscenico e 3 mila costumi in scena. Un Festival dall’elevata qualità artistica, con il ritorno delle grandi star: Anna Netrebko, Jonas Kaufmann, Yusiv Eyvazov, Ludovic Tézier, Aigul Akhmetshina, Francesco Meli, Anna Pirozzi, Maria José Siri, Roberto Alagna, Luca Micheletti, Luca Salsi, Roberto Bolle. Così come di importanti esordi in Anfiteatro, tra cui Angel Blue come Violetta, il tenore Pene Pati, Anna Werle, Ramaz Chikviladze, Hidenori Inoue; per la prima volta impegnati in scena in un’opera i tenori Galeano Salas ed Enea Scala, così come Speranza Scappucci, direttrice de La Traviata. Un debutto anche sul podio areniano: quello del direttore d’orchestra Francesco Ommassini.
NOVITA’ DELLA STAGIONE 2025. Dopo più di trent’anni gli annunci dell’Arena Opera Festival hanno cambiato tono e contenuti. Fondazione Arena ha scelto la voce di Luca Ward per l’italiano e dell’attore Jürgen Prochnow per il tedesco, oltre che del britannico Mark Humphreys per l’inglese, per accogliere gli spettatori. Il progetto Arena per tutti si è arricchito di un nuovo percorso dedicato al canto. Per la prima volta l’inaugurazione del Festival è stata anticipata da un evento dedicato alle famiglie che ha visto sul palcoscenico areniano 800 bambini da tutta Italia. Ha preso il via la nuova experience Vinitaly, the Opera’s ouverture realizzata con Veronafiere. È stata inaugurata la nuova biglietteria di via Roma. Il Festival è stato supportato dal nuovo green energy partner, Agsm Aim, che ha fornito all’Arena energia proveniente da fonti sostenibili certificate, e dal primo family partner, Generali, che ha sostenuto l’evento ‘Il cielo è di tutti’.
Fondamentale la copertura dei media nazionali e internazionali: le testate ed emittenti accreditate sono state 220, per un totale di 1.100 presenze. Più di 5.700 gli articoli e i servizi dedicati al Festival numero 102 tra web, carta stampata, radio e tv da tutto il mondo, il 10% in più rispetto al 2024.
Crescono tutti i canali social. Il profilo TikTok, aperto un anno fa, ha raggiunto 5 milioni di giovanissimi. A fine Festival, i canali social hanno avuto 70 milioni di contatti, 190 milioni di visualizzazioni video per 130 mila ore di riproduzione. Sul sito web oltre 2 milioni e 250 mila visitatori, più del 50% straniero, per un totale di 12 milioni di clic sulle pagine. Grande successo per l’iniziativa ‘Gonghista per una sera’, che ha totalizzato 2,9 milioni di contatti, e un totale di 19,2 milioni di impression.
PICCOLO E GRANDE SCHERMO. La serata inaugurale del Festival è stata ripresa dalle telecamere di Rai Cultura, che ha trasmesso il nuovo Nabucco in prima serata sabato 21 giugno su Rai3 per la Giornata della Musica, conquistando 600 mila spettatori in Italia, senza contare le repliche su Rai Play e su Rai5. Oltre 500 mila gli spettatori della messa in onda su ZDF/3Sat della registrazione Unitel con il cast capeggiato da Anna Netrebko, uno share doppio rispetto alla media del canale per la prima serata.
Nabucco è stato proposto all’interno della serie La grande Opera italiana, che ha visto su Rai3 in prima serata anche il ritorno di Aida (produzione inaugurale del 2023) e Il Barbiere di Siviglia (ripresa sempre nel 2023); è stato replicato durante l’estate anche su Rai5, assieme a Don Giovanni (2015) e Carmen (nella rara produzione del 1980, la prima in lingua originale francese per l’anfiteatro). E dal mese di settembre sarà trasmesso, grazie a RaiCom, in Repubblica Ceca, Serbia e Grecia. Carmen, dall’Arena di Verona, è stata scelta per inaugurare il canale Carnegie Hall+ con una festosa proiezione a New York (Bryant Park) per migliaia di spettatori. Il canale francese Mezzo TV ha proposto in estate le più recenti registrazioni di Turandot (2022) e Tosca (2023), mentre Sky Classica ha appena inaugurato un ciclo di opere filmate a Verona: oltre alla già citata Turandot, anche Aida in edizione storica (2012), Un ballo in maschera (2014) e La Bohème (2024). Particolare attenzione ha suscitato proprio quest’ultima Bohème, scelta per la proiezione nella rete di cinema spagnoli all’interno del Festival Summer 2025.
Nel corso del 102° Opera Festival, è stato potenziato il progetto di accessibilità ‘Arena per tutti’, arricchito di un nuovo percorso dedicato al canto, sviluppato in collaborazione con l’Accessibility Partner Müller. Ben 1.426 le persone con disabilità che hanno partecipato ai percorsi multisensoriali e che hanno fruito degli spettacoli con i supporti tecnologici.
L’Arena di Verona Opera Festival 2025 ha contato sul sostegno di numerosi sponsor, in primis UniCredit, che vanta una longevità di collaborazione di oltre 25 anni, e poi Calzedonia, Pastificio Rana, Volkswagen Group Italia, DB Bahn, Forno Bonomi, Numia, RTL 102.5, Genny, che ha firmato le divise del personale adibito all’accoglienza del pubblico, e Müller, che sostiene i progetti di accessibilità dedicati alle persone con disabilità. Tra gli official partner marchi storici quali Veronafiere, Air Dolomiti, A4 Holding, Metinvest, SABA Italia, SDG Group, Sartori di Verona, Palazzo Maffei e Mantova Village. Così come Caviar service, ManPower Group e Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP e Ferroli. Oltre a imprese, privati, ordini professionali che compongono la schiera della Membership 67 Colonne per l’Arena di Verona, fondata da Gianluca Rana dell’omonimo pastificio e da Sandro Veronesi, patron del Gruppo Oniverse, con il Gruppo Editoriale Athesis, media partner.
Damiano Tommasi, Presidente di Fondazione Arena e Sindaco di Verona: “Grazie alla sovrintendente Cecilia Gasdia per i risultati ottenuti, e soprattutto grazie alle quasi millecinquecento persone coinvolte in questa stagione che è, come sappiamo tutti, così importante per la nostra città. Un Festival che assicura un valore aggiunto al nostro monumento, l'Arena, che si prepara così ad un altro grande evento che avremo nel prossimo inverno con le cerimonie di Olimpiadi e Paralimpiadi. Quella di quest'anno, vedendo i numeri, è stata una stagione particolarmente soddisfacente, e ciò che come Amministrazione, come tutti noi in Fondazione Arena auspichiamo è veder aumentare sempre di più il numero delle persone che si avvicinano non solo all'opera ma a quello che il Festival lirico propone nel suo insieme e quindi anche alle altre espressioni artistiche messe in Cartellone, come la danza e altre performance. E la crescita del pubblico, ovviamente è un dato che ci conforta, soprattutto per l'aumento dei giovani. Devo dire che in questo contesto economico particolare, a fronte dell'aumento dei costi gestione del Festival, tuttavia come Consiglio di indirizzo abbiamo voluto tenere calmierato il costo dei biglietti. Obiettivo dell'Amministrazione e della Fondazione Arena è infatti promuovere azioni che incentivano la promozione di ciò che è patrimonio immateriale dell'umanità, ovvero il canto lirico italiano di cui come abbiamo visto e come vediamo soprattutto negli ultimi anni l'Arena è la massima espressione sicuramente in un contesto estivo. Quindi, come Amministrazione, ringrazio davvero tutte e tutti. Aggiungo anche grande soddisfazione per le attività da noi proposte e messe in campo nei quartieri affinché la fruizione delle opere sia sempre più diffusa. Successo raggiunto grazie alla collaborazione con Fondazione Arena che ci sta aiutando e quindi bravi, brave e grazie, grazie a tutti”.
Cecilia Gasdia, Sovrintendente di Fondazione Arena di Verona: “Qualche giorno fa il Vescovo Pompili ci ha ricordato che chiunque di noi ha davanti delle siepi, paure che ci paralizzano, ferite che ci definiscono, fallimenti che ci isolano, crisi che ci limitano, ma se Leopardi ha ragione, quegli stessi ostacoli possono trasformarsi da muri in porte, da barriere in soglie, perché infinito e limite sono complementari. La realtà ci mette davanti diversi ostacoli ma tutti noi possiamo varcare quel confine, abbandonare i luoghi comuni, lasciarci andare all’immaginazione, scatenare il dinamismo del corpo e dell’anima, sfidare il rischio dell’ignoto perché i nostri sogni, piccoli o grandi che siano, ci chiamano imperiosamente. La sete di infinito è insita nel genere umano, che è una teca di energia e di talento. Questo non dobbiamo mai dimenticarlo. Questo è quello che trovo continuamente nei collaboratori che mi affiancano, un gruppo di persone che cercano di tenersi stretta quella forza che permette di abbattere le barriere e realizzare l’impossibile. Di stagione in stagione. I risultati di questo Festival testimoniano la bontà e la forza dei nostri intenti e ci mettono davanti a nuove sfide per il futuro. In primis il faro che vogliamo puntare sulle nuove generazioni. Al di là dei numeri, sarebbe bello che tutti noi fossimo in grado di vedere i traguardi raggiunti con gli occhi dei bambini per lasciarci stupire da tanta meraviglia”.
Stefano Trespidi, Vicedirettore artistico di Fondazione Arena di Verona: “Mancano solo sette mesi al montaggio del palcoscenico del Festival 2026. Con questa battuta abbiamo salutato i lavoratori qualche giorno fa. L’Arena è questo, un motore che non si ferma mai. Che mentre presenta i dati di chiusura di una stagione già programma il lavoro dell’estate successiva. È la nostra forza, l’entusiasmo e la capacità di portare avanti nuove idee che creano continuo fermento. E i dati testimoniano la grande passione che c’è dietro ogni reparto, ogni settore, ogni lavoratore. Siamo ovviamente orgogliosi di registrare il record di incasso della Fondazione Arena di Verona con un incremento di due milioni di euro rispetto al risultato storico dello scorso anno. Gli incassi ci premiano ma dietro questo numero ci sono dei grandi investimenti. La vicinanza di tutti i soci fondatori, delle Istituzioni, degli sponsor, delle 67 Colonne è fondamentale perché non possiamo fermarci. Il mercato è sempre più difficile e competitivo, abbiamo bisogno di risorse per tenere alto il livello artistico e qualitativo. I numeri ci dicono che l’Arena di Verona è sempre più internazionale, ma è soprattutto un orgoglio italiano che attira spettatori da tutte le province del nostro Paese. L’opera lirica è il grande prodotto culturale che l’Italia ha donato al mondo e noi ne siamo i custodi, depositari di un sapere che non si impara nelle scuole ma sul campo. Ecco perché voglio ricordare sempre che le risorse che vengono date a Fondazione Arena di Verona sono a sostegno dei lavoratori, di un sapere e di una conoscenza unica al mondo”.
Marta Ugolini, Assessora alla Cultura del Comune di Verona: “Come amministrazione siamo sempre al fianco della Fondazione Arena. I progetti che abbiamo davanti sono ambiziosi: vogliamo valorizzare non solo lo spettacolo, ma anche l’Arena stessa, rendendola un luogo sempre più vivo, accessibile e in dialogo con la sua storia. In questi tre anni attraversato momenti intensi, come il centenario, vissuto con un po’ d’ansia all’inizio, ma che è andato benissimo – e anche l’anno successivo. Non è stato un miracolo: è il frutto di un lavoro serio, fatto da un’organizzazione competente, dove ognuno ha un ruolo chiaro e ci sono le professionalità giuste al posto giusto. Certo, ogni settore ha le sue responsabilità: il marketing fa il suo, l’artistico ha un peso fondamentale. Il nostro obiettivo, come amministrazione, è che tutti i veronesi si sentano parte di questo patrimonio, che siano orgogliosi dell’Arena e che partecipino, magari venendo almeno una volta al mese a uno spettacolo. Ho avuto anche l’occasione di vedere in anteprima il programma del Teatro Filarmonico per l’inverno, e posso dire che è davvero ricco. Stiamo cercando di uscire da quell’aura un po’ sacrale e distante che a volte accompagna la lirica, per portarla verso il pubblico. Solo così si costruisce davvero il pubblico del futuro. Chiudo con un ringraziamento speciale per tutte le iniziative dedicate ai bambini: ci crediamo molto, e continueremo a sostenerle".
IL CARTELLONE. Durante l’estate 2025, l’Arena di Verona Opera Festival ha presentato 5 produzioni d’opera e 5 diversi titoli tra ballo, gala e concerti, per un totale di 52 spettacoli diversi dal 13 giugno al 6 settembre. Il Festival si è inaugurato con una nuova produzione di Nabucco di Giuseppe Verdi, con prestigiosi cast e debutti assoluti o nazionali nelle diverse parti. Un Nabucco riletto come allegoria di tutte le divisioni e i conflitti, del dualismo costante, rappresentato da colori netti, che contrappone i popoli ma anche l’uomo con sé stesso. L’umanità in lotta però anela alla riconciliazione, in quello che è un finale lieto per il dramma verdiano e che, di fatto, costituì una rinascita per il compositore nel 1842. Nuove sfide per i tecnici areniani coordinati da Michele Olcese: tremila costumi con tessuti e materiali innovativi, chilometri di led, coreografie e duelli di scherma per oltre duecento mimi e figuranti, in scena con il Coro di Fondazione Arena preparato da Roberto Gabbiani. Lo spettacolo, che ha contato 12 rappresentazioni, è stato firmato in ogni aspetto da Stefano Poda, già autore dell’allestimento “di cristallo” per Aida, anch’essa in scena per 13 serate: l’opera regina dell’Arena è tornata dunque sull’immenso palcoscenico per sottolinearne le linee essenziali, con un’iconografia tra Antico Egitto, alta moda, arte contemporanea, trasparenze e giochi di luce.
Verdi è stato il grande campione degli autori rappresentati nel 102° Festival: accanto a Nabucco e Aida, il cartellone ha rappresentato La Traviata per 6 serate e, a seguire, Rigoletto per altre 4 serate, compresa quella conclusiva della stagione. La prima è andata in scena nell’allestimento elegante, belle époque e simbolico di Hugo De Ana, creato per l’Arena nel 2011 e visto l’ultima volta nove anni fa: tra colossali cornici e specchi abbaglianti, Michele Cosentino ha ripreso le coreografie originali di Leda Lojodice. Rigoletto è tornato invece nella sua veste “storica”, con un allestimento che ricostruisce la prima volta del titolo in Anfiteatro (1928) su disegni di Ettore Fagiuoli: colossali scene dipinte secondo la migliore tradizione italiana da Raffaele Del Savio, grazie anche alla collaborazione di Palazzo Te, sontuosi costumi storici di Carla Galleri e il nuovo disegno luci di Claudio Schmid, per realistici scorci di Mantova secondo il libretto di Francesco Maria Piave.
Il Festival ha celebrato importanti anniversari: 150 anni dalla prima volta in scena di Carmen e dalla scomparsa del suo sfortunato compositore Georges Bizet. Una storia di seduzione e caduta, rivestita di magnifica musica e luce mediterranea, per una protagonista coraggiosa e libera come nessun’altra donna dell’opera prima di allora. All’Arena di Verona il titolo, già popolare, arrivò nel 1914 subito dopo la primissima Aida: da allora è rimasta l’opera più frequente e amata, seconda solo al titolo verdiano (con 8 recite quest’anno, ha superato le 300 in totale). Nel 1995 Carmen tornò con un nuovo allestimento che, attraverso progressivi rifacimenti e ritocchi dello stesso regista, è ancora uno degli spettacoli-simbolo dell’Arena: la produzione attuale, con regia e scene di Franco Zeffirelli, ha festeggiato 30 anni dal debutto, che fu anche il biglietto da visita del maestro fiorentino in Anfiteatro, nonché l’inizio di una collaborazione proseguita felicemente fino alla sua ultima regia. In scena una Siviglia spettacolare da set cinematografico, con cura maniacale per il dettaglio e momenti di vita vera, grazie anche ai costumi di Anna Anni, alle coreografie originali di El Camborio e le luci di Paolo Mazzon. Oltre 500 le persone di scena tra solisti, coro, mimi, comparse, minori, voci bianche, cavallari, danzatori, compresi quelli autenticamente spagnoli provenienti dalla Compagnia Antonio Gades di Getafe diretta da Stella Arauzo.
Più indietro nel tempo, esattamente 300 anni fa, venivano pubblicati per la prima volta i concerti per violino, archi e basso continuo contenuti nella raccolta Il cimento dell’Armonia e dell’Inventione: il loro autore, Antonio Vivaldi, sarebbe rimasto indissolubilmente legato ai primi quattro concerti, dedicati alle quattro stagioni. Dopo il successo del 2024, non poteva mancare anche nella programmazione del 102° Festival lo spettacolo Viva Vivaldi, the Four Seasons immersive concert, realizzato con Balich Wonder Studio, con proiezioni tridimensionali ed effetti visivi speciali per rendere ancora più tangibile il potere evocativo della musica, eseguita dal vivo dai professori dell’Orchestra di Fondazione Arena guidati dal violino solista Giovanni Andrea Zanon. Arena pressoché da tutto esaurito anche per gli altri due appuntamenti concertistici del Festival 2025: nel gala Jonas Kaufmann in Opera, il tenore bavarese ha proposto un programma che spaziava da Wagner a Puccini e conclusosi con 8 bis, mentre con i Carmina Burana l’Arena ha risuonato dei canti medievali riletti da Carl Orff con un organico di quasi 400 esecutori, tra le forze congiunte dei complessi artistici areniani al completo e i cori di voci bianche A.Li.Ve. e A.d’A.Mus. preparati rispettivamente da Paolo Facincani ed Elisabetta Zucca.
Grande rilievo ha avuto la danza, nel cartellone 2025: doppio appuntamento per Roberto Bolle and Friends, con il consueto impaginato eclettico dal balletto classico al contemporaneo, e nove amici dell’étoile milanese fra i primi ballerini di tutto il mondo, quest’anno con l’inedito apporto live del cantautore Diodato. Infine, sul palcoscenico del Teatro Romano, per quattro serate, Zorba il greco: il balletto di Mikis Theodorakis, creato appositamente per Verona ventisette anni fa, è tornato in scena con i primi ballerini di Bol’šoj, Scala, Monaco, Maribor, Atene, Vienna e cinquanta interpreti del Ballo areniano coordinati da Gaetano Bouy Petrosino, impegnati nelle coreografie di Massine. Un omaggio alla vita e alla danza stessa, nel centenario della nascita del compositore Theodorakis.
GLI ARTISTI. Il 102° Festival ha visto il ritorno in Arena dei più importanti artisti lirici: tra i soprani, in ordine alfabetico, Rosa Feola, Gilda Fiume, Aleksandra Kurzak –al suo esordio come protagonista di Aida–, Olga Maslova, Nina Minasyan, Erin Morley, Anna Netrebko alla sua prima Abigaille italiana, Lisette Oropesa, Anna Pirozzi –protagonista del Nabucco inaugurale–, Marina Rebeka, Mariangela Sicilia, Maria José Siri, i mezzosoprani Aigul Akhmetshina –come Carmen e al debutto italiano come Fenena–, Vasilisa Berzhanskaya, Anna Maria Chiuri, Francesca Di Sauro, Alisa Kolosova, Olesya Petrova, Anita Rachvelishvili, Agnieszka Rehlis. Tra le voci maschili, hanno fatto il loro atteso ritorno i tenori Roberto Alagna, Jorge de León, Freddie De Tommaso, Yusif Eyvazov, Luciano Ganci, Vittorio Grigolo, Jonas Kaufmann, Dmitry Korchak, Gregory Kunde, Paolo Lardizzone, Francesco Meli; i baritoni Amartuvshin Enkhbat –non solo Nabucco all’inaugurazione ma anche Amonasro e Germont alle prime di Aida e La Traviata–, Luca Micheletti, Youngjun Park, Luca Salsi, Ludovic Tézier –acclamato Rigoletto; i bassi Gianluca Buratto, Simon Lim, Giorgi Manoshvili –al debutto assoluto nella parte del toreador Escamillo-, Erwin Schrott, Roberto Tagliavini, Christian Van Horn, Alexander Vinogradov. Senza dimenticare i numerosi artisti tra i migliori giovani talenti emergenti ed esperti interpreti nei ruoli di fianco: Elena Borin, Daniela Cappiello, Francesca Maionchi, Elisabetta Zizzo, Sofia Koberidze, Agostina Smimmero, Carlo Bosi, Matteo Macchioni, Vincent Ordonneau, Raffaele Pe, Francesco Pittari, Riccardo Rados, Jan Antem, Giulio Mastrototaro, Nicolò Ceriani, Abramo Rosalen, Gabriele Sagona. E i danzatori, a cominciare da Roberto Bolle e dagli eccellenti Friends, per proseguire con i protagonisti di Zorba, tra cui Eleana Andreoudi, Davide Buffone, Liudmila Konovalova, Evegnija Koskina, Virna Toppi e i primi ballerini Julian MacKay e Igor Tsvirko, debuttanti a Verona. Anche quest’anno diversi gli artisti che hanno fatto il loro esordio in Anfiteatro, tra cui Angel Blue come Violetta, il tenore Pene Pati, Martina Belli, Anna Werle, Ramaz Chikviladze, Hidenori Inoue; per la prima volta impegnati in scena in un’opera i tenori Galeano Salas ed Enea Scala, così come Speranza Scappucci, direttrice de La Traviata. Un debutto anche sul podio areniano: quello di Francesco Ommassini, accanto ad Andrea Battistoni, Francesco Ivan Ciampa, Daniel Oren, Jochen Rieder, Michele Spotti, Pinchas Steinberg (direttore di Nabucco a 35 anni dalle sue ultime recite veronesi).
I RISULTATI DI BIGLIETTERIA. Le 52 serate del 102° Opera Festival hanno registrato la presenza di 404.715 spettatori e generato un incasso totale di 35.619.998 euro, il dato più alto nella storia del Festival insieme al valore dell’incasso medio per recita, che ha raggiunto la quota record di 742.083 euro a serata (nel 2024 era di 698.664, nel 2023 di 674.490 e nel 2022 di 575.575). L’età media si attesta sui 49,9 anni ma gli under 44 in Arena costituiscono il 15% del pubblico (ben 60 mila spettatori censiti avevano meno di 44 anni). La provenienza degli oltre 404 mila spettatori conferma la vocazione internazionale dell’Arena di Verona: il 61% del pubblico è straniero, con la Germania apripista di 130 diversi Paesi del mondo (l’anno scorso la percentuale di spettatori stranieri era del 57%). Il Regno Unito passa al secondo posto con 21.430 presenze, seguito da Austria, Svizzera, Stati Uniti e Francia. Crescono le presenze dalla Corea (800 spettatori più dello scorso anno e 1.000 in più rispetto al 2023). Il pubblico italiano con 145 mila presenze si attesta al 39%. I connazionali provenivano da ogni regione dello Stivale e da tutte e 110 le province italiane. Palermo e Terni si attestano le città più presenti al Festival, dopo le vicine Venezia, Milano, Vicenza e Bologna.
IL CAPITALE UMANO. Sono state 1.455 le persone che hanno lavorato al Festival e hanno reso possibile il raggiungimento dei risultati 2025. Tra questi 868 sono professionisti che compongono i complessi artistici (170 professori d’Orchestra, 103 artisti scritturati, 159 artisti del Coro, 14 Maestri collaboratori, 61 ballerini, 156 comparse, 78 mimi, 11 ballerini della compagnia spagnola, 13 maestri e maitre de ballet, 55 voci bianche e 48 figuranti minori); 267 i tecnici impegnati dietro le quinte prima, durante e dopo ogni prova e spettacolo (tra cui macchinisti, sarte, addette vestizione, elettricisti, portastrumenti); 202 le maschere e gli addetti alla sorveglianza del pubblico e del retropalco; 110 i componenti del personale amministrativo e dei diversi uffici, 8 i contratti professionali.
IL RUOLO DI PARTNER, SPONSOR E 67 COLONNE. Il progetto 67 Colonne per l’Arena di Verona, che vede assieme grandi aziende e piccoli imprenditori accomunati dal desiderio di essere parte di una operazione culturale, economica e sociale di portata internazionale, anche quest’anno ha raggiunto quota 2,1 milioni di euro. In cinque edizioni sono stati raccolti 9 milioni di euro dall’attività di fundraising ideata dalla Fondazione Arena di Verona. Quasi 3 milioni di euro sono arrivati, invece, dalle sponsorizzazioni.
L’ATTENZIONE DEI MEDIA. La 102a stagione ha visto una grande partecipazione e attenzione dei media, registrando circa 1.100 presenze totali di addetti ai lavori stampa, tv, web, blog e radio, per oltre 220 fra testate ed emittenti diverse presenti al Festival e un totale di oltre 5.700 tra articoli e servizi (+ 10% rispetto al 2024) che corrisponde, secondo Eco della Stampa, a più di 1 milione di potenziali contatti/lettori. Cresce l’attenzione delle TV, che tocca quota 15% delle pubblicazioni totali, e del web al 49%. La carta stampata si assesta al 33% e la radio al 3%. Il 102° Festival ha interessato oltre alle principali testate giornalistiche nazionali, regionali e locali, anche media da tutto il mondo, tra cui TF1, ARTE Journal, Der Tagesspiegel, Die Welt, Die Zeit, RTÉ lyric fm (Irlanda), The Times, Opera Now (Inghilterra), Limelight (Australia), Diena (Lettonia), Financieele Dagblad (Paesi Bassi), Neue Zürcher Zeitung (Svizzera), Le Journal du Dimanche, L'Eloge (Francia), Maeil Business Newspaper (Corea), Noblesse Digital Solution (Corea), Joongang Ilbo (Corea), China Central Television, NBC (Stati Uniti), VeraVita Magazine (Canada), Ylöjärvi News (Finlandia), Mostly Classic (Giappone), The Stuart Review (Nuova Zelanda), La Nación (Paraguay), El Perfil (Perù).
IL 102° OPERA FESTIVAL SUI SOCIAL. L’Arena di Verona Opera Festival ha raggiunto sulle pagine Instagram, Facebook, Youtube e TikTok una copertura di 70 milioni di contatti. I video pubblicati sui canali social hanno registrato 190 milioni di visualizzazioni, corrispondenti a 130 mila ore di riproduzione complessiva. Solo su TikTok sono stati raggiunti 5 milioni di giovanissimi. Anche il sito web ha registrato numeri da capogiro: 2 milioni e 250 mila visitatori, più del 50 per cento da fuori Italia. Per un totale di 12 milioni di clic sulle pagine.
Progetti speciali. ‘Gonghisti per una sera’ ha totalizzato 2,9 milioni di contatti, e un totale di 19,2 milioni di impression. Tra i protagonisti dell’iniziativa: Giorgia Palmas, Francesca Michielin, Anna Safroncik, Alvise Rigo, The Pozzolis Family, i Vigili del Fuoco. La serie realizzata da Contenuti Zero ha registrato 730 mila visualizzazioni.
ARENA OPERA FESTIVAL EXPERIENCE. Una edizione ricca di novità. Per il primo anno Infront Italy, azienda leader nella gestione di grandi eventi, ha coordinato il progetto corporate di Fondazione Arena di Verona. Grazie alla collaborazione con Veronafiere, inoltre, il pacchetto business si è arricchito di una nuova esperienza: Vinitaly, the Opera’s ouverture, 38 serate con degustazioni pre-opera all’interno della Gran Guardia. Grande successo anche per The Star Roof, la più prestigiosa delle iniziative dell’offerta, ha consentito ogni sera a 24 ospiti di accedere alla terrazza esclusiva che collega il primo anello dell’Arena con l’ala simbolo dell’anfiteatro, per gustare una cena dello chef stellato Giancarlo Perbellini prima di assistere all’opera. Accanto a questa proposta, the Stone Lounge, un’area riservata per accogliere i propri ospiti dall’ingresso in Arena fino all’inizio dell’opera, il Backstage Vip Pass, per respirare l’atmosfera del “dietro le quinte” areniano alla scoperta dei luoghi non accessibili al pubblico.
IL FESTIVAL E LA CITTÀ. Il 102° Festival ha coinvolto anche il territorio cittadino, attraverso diverse iniziative. Dai maxischermi nei quartieri a visori itineranti e led wall. Per la Giornata della Musica, sabato 21 giugno, la nuova produzione di Nabucco è stata trasmessa su 5 maxischermi, progetto voluto da Comune di Verona, Fondazione Arena, in collaborazione con Rai Cultura. Anche quest’anno, nelle piazze di Verona, The Arena Experience ha permesso ai visitatori di vivere, tramite la realtà virtuale, la messa in scena di una delle opere più celebri e amate del festival areniano, Carmen. Rinnovati gli Info Point itineranti dislocati in centro e nei punti nevralgici della città, tra cui i mercati di Ponte Crencano, Piazza Santa Toscana e San Zeno, così come in Stazione e davanti alle sedi museali cittadine. In piazza Bra, il Social led Wall ha proiettato per tutta estate contenuti video esclusivi realizzati ad hoc da Fondazione Arena: approfondimenti, video promo, interviste ai protagonisti del Festival, così come contenuti generati dalla community online per generare senso di partecipazione e di appartenenza. Mentre sul Palazzo della Gran Guardia e lungo il Liston, stendardi e gonfaloni annunciavano le opere in programma per tutta l’estate. In piazza Bra è stato allestito il ‘Cantiere Arena’ con isole sceniche per il ricovero delle scenografie attraverso un percorso armonioso ed evocativo, con informazioni sugli allestimenti areniani, lessico e aneddoti del mondo dell’opera, attraverso parole e foto che raccontavano ai visitatori della piazza il mondo della lirica e la storia dell’Arena. In alcune cantine scaligere sono state ospitate delle scenografie durante tutta l’estate.
GIOVANI E SCUOLE. Il 102° Arena di Verona Opera Festival ha visto la partecipazione delle nuove generazioni: ben 46.729 biglietti acquistati con lo sconto under30 o con il ridotto scuola. Grazie all’ormai consolidato progetto di Arena Young Scuola e Università all’opera, che offre la possibilità a docenti e studenti di ogni ordine e grado di assistere ad alcuni spettacoli con riduzioni speciali, hanno partecipato al Festival giovani provenienti da tutte le regioni d’Italia, ma anche dalle vicine Germania, Austria, Inghilterra, Svizzera, Spagna, così come da Giappone, Cina, Stati Uniti, Canada e Corea. Numerosi i docenti che, lo scorso 27 agosto, hanno assistito a Viva Vivaldi, un’occasione di scambio e confronto tra Fondazione Arena e la sua Area Didattica, Cultura e Promozione. La stagione, infine, si è conclusa con la partecipazione alle Giornate della Didattica - Festival dell’educazione che si sono svolte a Verona il 3 e 4 settembre.
IL PROSSIMO FESTIVAL. Già in vendita opere, concerti e gala dell’estate 2026. Il programma del 103° Arena di Verona Opera Festival sarà inaugurato il prossimo 12 giugno con il nuovo allestimento de La Traviata. E proseguirà fino al 12 settembre 2026, tre mesi esatti di grande spettacolo con due allestimenti di Aida, Nabucco, La Bohème, Turandot, Roberto Bolle and Friends, Carmina Burana e Viva Vivaldi. Tutte le date sono già in vendita su www.arena.it, sui canali social Facebook e Instagram dell’Arena di Verona e alle biglietterie di via Roma e via Dietro Anfiteatro a Verona.