Falstaff ossia Le tre burle

Windsor, inizio del XV secolo. Alla festa dei ricchi coniugi Slender si presenta (senza invito) Sir John Falstaff, attempato, panciuto e vanaglorioso cavaliere, che mangia, beve e corteggia spudoratamente sia la padrona di casa, sia Mrs. Ford, moglie di un geloso negoziante in viaggio d’affari.

Rientrato nella locanda in cui alloggia, Falstaff sveglia il servo Bardolf e, dopo aver scritto due lettere d’amore identiche, gli ordina di portarne una a Mrs. Ford e una a Mrs. Slender. Le due donne si incontrano e capiscono di aver ricevuto la stessa missiva. Mrs. Slender, profondamente offesa, vorrebbe intraprendere le vie legali, ma Mrs. Ford, più divertita che adirata, propone di trasformare l’intera faccenda in una burla colossale. Nel frattempo, Bardolf (preoccupato che la condotta spregiudicata del padrone metta nei guai pure lui) rivela i piani di Falstaff ai mariti delle signore, che decidono di punire il marpione. Tuttavia, se Slender è sicuro della fedeltà e del caratterino della consorte (anzi, povero Falstaff se mai osasse farle qualche profferta!), in Ford si insinua il tarlo del dubbio, che lo spinge a trattare la moglie in modo freddo e sospettoso.

Ignari l’una dei piani dell’altro, i coniugi Ford si recano alla locanda di Falstaff sotto mentite spoglie. Lei, travestita da tedesca, si finge messaggera di Mrs. Ford e lo invita a un appuntamento galante il mattino seguente. Lui, invece, si presenta come “signor Broch” e chiede consigli su come sedurre Mrs. Ford. Lusingato, il cavaliere si vanta di come le donne gli cadano ai piedi e assicura che conquisterà anche questa per poi cederla a “Broch”.

L’indomani, Falstaff va a a casa di Mrs. Ford, la quale si finge pazza di lui. Le schermaglie sono interrotte da Mrs. Slender, che annuncia l’arrivo imminente di un drappello di guardie, guidato da un inferocito Ford. Le due donne nascondono il cavaliere in una cesta di panni sporchi e la fanno portare via dai servi. Nonostante non trovi prove che confermino i suoi timori, Ford continua a dubitare della moglie.

Mrs. Ford e Mrs. Slender ridono al racconto di come i servi abbiano scaraventato Falstaff nel Tamigi e, tramite la cameriera Betty, lo invitano di nuovo a casa Ford. Alla locanda, Falstaff racconta la propria disavventura al “signor Broch”, svelandogli però che rivedrà presto l’amata. La situazione del precedente appuntamento si ripete e stavolta il cavaliere sfugge all’ira del marito geloso camuffandosi da vecchia. Il terzo tentativo di convegno si svolge, di notte, nel parco del castello di Windsor, dove Falstaff si reca indossando una testa di cervo e Mrs. Ford lo accoglie travestita da regina delle fate, per farlo poi punire dalla sua “corte incantata” (ovvero amici e domestici mascherati, inclusa Betty). 

A salvare il cavaliere è il provvidenziale intervento di Ford (finalmente convintosi della fedeltà della moglie) e dei coniugi Slender. Alla fine, Falstaff, tre volte gabbato e deriso dai presenti, riconosce i propri errori e promette che non corteggerà mai più le donne altrui.