Concerto di San Silvestro
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La rassegna di concerti da camera di Fondazione Arena
Dopo due edizioni sold-out Musei in Musica, la rassegna da camera di Fondazione Arena, torna nel 2026 con un programma ancora più ricco e diffuso: dal 25 gennaio al 29 novembre, dieci concerti la domenica mattina alle 11 in collaborazione con Comune di Verona e Accademia Filarmonica.
Dieci incontri fra musica e arte a Palazzo Maffei (presente dalla prima edizione), nella Sala Maffeiana, nel Museo degli Affreschi G.B. Cavalcaselle; e, novità del 2026, presso la Biblioteca Capitolare, il Circolo Unificato dell’Esercito, l'Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere e il Museo Nicolis.
Abbinate ai concerti le visite ad alcune collezioni museali.
Musei in Musica 2026 inaugurerà a Palazzo Maffei, all’interno del Festival Mozart a Verona, con il Quartetto n. 4 in Do maggiore di Mozart, l’Abendlied di Schumann (nella trascrizione di Busoni) e il Quintetto di Reger.
Il 1° marzo nella Sala Maffeiana dell’Accademia Filarmonica, che ospitò Mozart in Italia, spazio a Brahms con i Liebeslieder valzer, gioielli musicali eseguiti dal Coro di Fondazione Arena diretto da Roberto Gabbiani, impegnato anche al pianoforte.
Il 19 aprile a Palazzo Maffei saranno eseguiti celebri brani di Rossini trascritti per quartetto di fiati, sinfonie da Guglielmo Tell, La Cenerentola, Semiramide, La Gazza ladra e un’inedita fantasia su temi rossiniani di Vincenzo Gambaro stesso, che di quest'ultima firma la trascrizione.
Nel programma del 26 aprile, ancora a Palazzo Maffei, le sonate barocche di J. S. Bach e il Concert Royaux di Couperin, con la sonata scritta per lo stesso organico nel 1952 da Elliott Carter.
Nel segno di Brahms, Musei in Musica approderà alla Biblioteca Capitolare di Verona, la più antica al mondo, il 3 maggio, con i suoi Sestetti per archi, due capolavori troppo poco eseguiti che uniscono impegno di scrittura e caloroso affetto.
Per il concerto del 10 maggio, sarà protagonista Vienna, capitale musicale tra classicismo e romanticismo, con i primi trii per archi di Haydn, Beethoven e Schubert.
Sempre nel solo della tradizione viennese, mondana e colta, il 17 maggio all’interno del Circolo Unificato dell’Esercito risuoneranno il raro Ottetto di Beethoven (che contribuì a suo tempo a diffonderne il nome) e la Serenata K388 di Mozart per ottetto di fiati, con la frizzante apertura di una trascrizione della sinfonia dal Flauto magico.
Il 18 ottobre la storica Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere aprirà le sue porte per ospitare brani per ensemble di fiati: dodici gli esecutori coinvolti nella Serenata op. 44 di Dvořák, capolavoro del genere, accanto a due rarità come la Piccola sinfonia per fiati di Gounod e la Serenata “in vano” di Nielsen.
L’8 novembre Musei in Musica arriverà oltre i confini tracciati dalle “mura della bella Verona”, a Villafranca negli spazi del Museo Nicolis dell’Auto, della Tecnica e della meccanica, con quartetti d’archi fondamentali dell’Ottocento, tra cui il Quarto di Beethoven e quello celeberrimo di Schubert intitolato “La Morte e la fanciulla”.
L'ultimo appuntamento della rassegna 2026 tornerà al Museo degli Affreschi “G. B. Cavalcaselle” il 29 novembre con l’insolito Duo per violino e viola di Mozart e l’altrettanto raro “gran” Settimino di Kreutzer che conquistò i salotti dell’Ottocento.